Non sempre va liscia, ma alcune volte sei preparata, altre no. Mercoledì ero preparata. Ho visto il film “The Iron Lady” e trovo che l’Oscar come miglior attrice protagonista sia più che meritato per Meryl Streep. Il film è piacevole e ne esce il ritratto di una donna forte e accattivante ma vulnerabile nel profondo. Se qualcuno mi avesse raccontato, quindici anni fa, che avrei potuto provare simpatia ed a tratti empatia per la versione cinematografica di Margaret Thatcher sarei trasalita e avrei gridato alla diffamazione ma, con il tempo, anche gli eroi diventano meno giovani e meno belli e uno spirito sommestamente reazionario fa capolino anche negli animi più indisciplinati (O ALMENO NEL MIO). Comunque, tralasciando considerazione inappropiate per un blog di cucina, devo confessare che vedere ben rappresentata una donna di polso mi ha reso, nelle quarantottore successive, marcatamente autoritaria e determinata.
Nel mio frigo mercoledi c’erano solo dei broccoli, tre pomodori e un pezzo di baccalà già dissalato. La dispensa non risultava del tutto in sintonia con il palato della mia banda. In un’altra occasione mi sarei determinata ad uscire di casa per razzolare vivande più gradite al mio piccolo pubblico ma mercoledi mi sentivo abbastanza forte per tentare la linea dura. Zuppa di broccoli e baccala per tutti.
L’ ho fatta, senza avvisaglie, senza preavviso. Già prima che li chiamassi per venire a tavola sentivo un vociare collettivo lamentare che dalla cucina veniva una strana puzza. Appena entrata in cucina la mia banda bassotti ha sgranato gli occhi e compatta ha fatto muro. Capeggiata dal Signor T, la crew sosteneva dura la sua posizione: ” NOI QUELLA ROBA Lì NON LA MANGIAMO”.
King C, avendo sentore che la situazione potesse degenerare, si è ritirato in salotto con il suo I- Friends. Io mi sentivo forte e io dovevo combattere!
La mia strategia era chiara:
1) Aspettare in silenzio, così la zuppa almeno si sarebbe raffreddata.
2) Minacciare ritorsione in caso di ingustificato digiuno.
Sapete come è finita? il Signor T, masticando amaro, ha finito la zuppa per paura di una brusca sospensione della sua paghetta settimanale. Madame V, pur non avendo una sua paghetta, ha percepito che la situazione, in un qualche modo, ancora non chiaramente delineato ai suoi giovani occhi, avrebbe potuto ledere anche i suoi piccoli interessi, ed in silenzio a seguito l’esempio fraterno. Lady V invece non ha mosso un ciglio. Lei la zuppa non la voleva. Lei la zuppa non l’ha mangiata. Lei, dall’alto dei suoi due anni, non aveva nulla da perdere. Lei solo è ancora veramente libera.
Ho amato la sua Libertà più della mia Forza.
500 g. di baccala gia dissalat0
un broccolo romanesco di circa 600 g
1 litro di brodo di pesce
200 g di pomodori pelati
q.b. di olio extravergine d’oliva
1/2 cipolla
una costa di sedano, ed una carota
1 spicchi d’aglio
prezzemolo
Per prima cosa prepariamo il soffritto, in una casseruola dal fondo spesso mettiamo olio, cipolla, sedano, carota, uno spicchio d’aglio, prezzemolo ed un paio di cucchiai di pomodoro pelato. Quando il soffritto ha raggiunto un colore intenso ed un profumo inebriante è il momento di saltare il broccolo ridotto a cimette con il baccala a pezzetti. Dopo cinque minuti sfumo tutto con un litro di brodo di pesce ed in mezz’ora di cottura a fuoco lento con coperchio la zuppa e pronta.